Alla Ricerca dei Segreti del Cervello Creativo
Nella mente umana, la creatività è una forza straordinaria, un mistero che ha affascinato filosofi, artisti e scienziati per secoli. Ma cosa accade realmente nel cervello quando siamo creativi? In questo articolo, esploreremo il mondo della creatività attraverso una lente neuroscientifica, cercando di svelare alcuni dei suoi segreti più intriganti in un linguaggio accessibile a tutti.
Per iniziare, è importante comprendere che il cervello è costituito da una rete complessa di cellule nervose, in particolare i neuroni, che costituiscono al cosiddetta ‘materia grigia’, che comunicano tra loro attraverso segnali elettrici e chimici. La creatività non è un’entità astratta, ma una manifestazione concreta di questa comunicazione neuronale. Quando siamo impegnati in attività creative, aree specifiche di questi nostri neuroni si mettono in azione creando scambi e interconnessioni straordinarie.
Come diceva una mia docente all’università “alcune aree del cervello si accendono come un albero di Natale”
Tra i protagonisti principali di questa storia è l’area del cervello posta nella porzione anteriore, in particolare la corteccia prefrontale. Questa regione è coinvolta nella pianificazione, nella capacità di prefigurarsi e prevedere le conseguenze delle proprie azioni, nella presa di decisioni e nell’elaborazione delle emozioni. Quando siamo creativi, la corteccia prefrontale lavora in modo intenso, collegando idee e concetti in modo innovativo.
Ma la creatività non è solo una questione delegata alla corteccia prefrontale, il nostro meraviglioso cervello è organizzato in modo altamente ‘orchestrale’, prevede sempre che porzioni specializzate differenti si accordino tra loro unendo le rispettive ‘competenze’, perciò anche altre regioni cerebrali sono coinvolte, come l’ippocampo, che gioca un ruolo cruciale nella memoria e nell’associazione di idee, e il sistema limbico, responsabile in larga parte delle emozioni. Quando queste regioni lavorano insieme in armonia, come un’orchestra ben accordata, si creano le condizioni ideali per la creatività.
Un altro aspetto interessante è il ruolo delle onde cerebrali. Gli elettroencefalogrammi (EEG) hanno dimostrato che durante momenti creativi, le onde alfa, associate allo stato di rilassamento e di concentrazione, sono più attive. Questo suggerisce che la creatività può essere favorita quando ci rilassiamo e ci concentriamo su un problema in modo non forzato.
Sembra un paradosso, rilassarsi e concentrarsi, perché noi tendiamo a considerare la concentrazione come uno sforzo quasi ‘muscolare’, invece la mia recente esperienza di formazione nella mindfulness mi ha mostrato come sia possibile lasciare andare con tranquillità i ‘pensieri parassiti’ e accogliere con focus quelli ricercati. Detto per inciso, non faccio mistero del fatto che considero l’arte una forma altissima di meditazione, non solo l’induzione di uno stato di rilassamento favorisce la creatività, ma anche impegnarsi in un’attività creativa favorisce il passaggio a uno stato molto simile all’attività di mindfulness (mentre si è totalmente assorbiti dall’attività artistica).
Ma come possiamo nutrire e implementare la nostra creatività dal punto di vista neuroscientifico?
L’esercizio mentale è fondamentale. Paragonandolo a un muscolo, il cervello ha bisogno di essere allenato. Leggere, risolvere enigmi, esplorare nuove esperienze e apprendere costantemente sono modi per stimolare la creatività. Le attività sfidanti in particolare sono cibo prezioso per i nostri neuroni.
La curiosità è la chiave di tutto ciò.
La creatività è un processo che può essere influenzato da numerosi fattori, tra cui l’ambiente, lo stato emotivo e persino il sonno. Per esempio, diversi studi hanno dimostrato che un sonno di qualità può migliorare la creatività. Quindi, assicurarsi di riposare bene può essere un passo importante per potenziare la nostra mente creativa.
Tirando le somme si può affermare che dal punto di vista neuroscientifico la creatività è un’esperienza affascinante che coinvolge varie regioni cerebrali e si manifesta con onde cerebrali specifiche. È un processo complesso che può essere coltivato attraverso l’allenamento mentale, l’esplorazione continua e l’attenzione al benessere. Quindi, lasciamo che il nostro cervello si esprima, liberiamo la nostra mente e lasciamoci sorprendere dalla curiosità verso il mondo e dalle straordinarie potenzialità del cervello creativo che tutti noi abbiamo.
l’immagine è una sintografia di Marco Albarello Crivellaro realizzata con Stable Diffusion XL e il modello allenato da Marco FormulaXL